venerdì 2 settembre 2016

Charlie Hebdo e i Terremotati

Nelle ultime ore sta tenendo banco il secondo caso di Charlie Hebdo, la nota casa editrice che fu vittima di uno dei primi attentati islamici.
E' recente la notizia secondo cui il vignettista Felix ha ideato una vignetta riguardante il  terremoto che ha colpito il centro Italia. Molte testate giornalistiche che più di un anno fa hanno sostenuto la libertà di stampa e di pensiero a suon di hastag #CHARLIEHEBDO, quest'oggi rivedono il tiro e definiscono macabre le vignette francesi.
Chi ha ragione? Beh semplice, nessuno dei due. Fare satira gratuita su disgrazie di queste dimensioni è troppo facile, ed è fin troppo palese che il tuo unico obbiettivo è quello di vendere cento copie in più e ricordare alle persone che Charlie esiste ancora. Per quando riguarda le testate italiane gli errori sono due. Il primo dare spazio a questa cosa e il secondo calpestare quello che per un giornale dovrebbe essere l 'ABC: LA LIBERTA' DI STAMPA!





5 commenti:

  1. Non so se te ne sei accorto, ma ti sei contraddetto da solo. Celebri la libertà di stampa e poi dici che non avrebbero dovuto dare risalto alla vicenda? Comunque, fortunatamente, c'è qualche giornalista (me compresa) che ha capito il vero senso delle vignette di Charlie. Niente di offensivo, niente di profano. È solo il ritratto della nostra Italia.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La libertà di stampa non implica che tu debba per forza riportare tutto sulla tua testata. Se un giornale avesse ritenuto inappropriata la vignetta avrebbe potuto evitare di diffonderla.
      La portata di un giornale come Repubblica o il Corriere è maggiore di quello di Charlie Hebdo.
      Rimango convinto che ognuno puo' scrivere quello che vuole, poi sta all'utenza scindere l'appropriato dall'inappropriato.

      Elimina
    2. Ti ringrazio per il feedback, puo' solo aiutarmi a migliorare, grazie mille :).

      Elimina
    3. Indipendentemente da se un fatto accaduto ci piaccia o meno, un giornale non può non coprirlo. Quella non è libertà di stampa, è dovere di informazione. Penso che a nessuna testa faccia "piacere" sapere di centinaia di morti nei vari attentati, ma non può esimersi dal trattare l'argomento. Invece è nella possibilità del lettore scegliere se leggerlo o meno, questo è ovvio. Figurati, la mia non era una critica, è solo che avevo notato una certa confusione tra libertà di stampa e dovere di informazione, tutto qui ;)

      Elimina
    4. Il giornale non puo' coprirlo, ma potrebbe riservargli uno spazio differente all'interno della testata.
      Poi è ovvio che determinati argomenti finiscono in copertina perchè fanno vendere più copie, alla fine capisco che è pur sempre un business.

      Elimina